TERAMO – Ancora giochi di potere attorno alle poltrone del Cda della Ruzzo Reti? I rumors da tempo davano per dimissionario il presidente Antonio Forlini ma soltanto nell’ottica di un gioco interno di equilibri politici, basati su accordi trasversali che, dicono, avrebbero portato alla nomina di Alessia Cognitti, divenuta vicepresidente nel luglio scorso (con Alfredo Grotta all’organo di vigilanza). Adesso però potrebbe saltare il banco, soprattutto se dietro questo susseguirsi di indiscrezioni – spesso segreto di Pulcinella -, si celerebbe una seconda puntata dell’accordo Gatti-Ginoble sulla scia di quanto accaduto alla Provincia. Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e la sua maggioranza, chiedono infatti un avviso pubblico di selezione per individuare i nuovi amministratori e dichiarano chiuso, per quanto li riguarda, un ciclo.
D’Alberto e la maggioranza invocano un cambiamento radicale, che trovi «concordi su una linea d’azione che individui e privilegi una gestione efficace, efficiente e credibile». Fondamentale diventa, per l’amministrazione teramana, che si rompa «il binomio interessi-valori. Le rendite di posizione che hanno influenzato la gestione della società, spesso si sono contrapposte ad una visione alta della sua vocazione fondante intimamente legata al bene primario e valoriale dell’acqua». Svincolare la nuova governance da lacci di natura politica che fino ad oggi ne hanno condizionato l’azione è imperativo categorico per il Comune di Teramo: «La nuova guida dell’azienda deve passare in mani caratterizzate da competenza, indipendenza, capacità. Dal nostro punto di vista, è necessaria una nuova e innovativa direzione amministrativa, capace di invertire la rotta. Per far sì che tutto questo diventi possibile, bisogna intervenire sulle modalità di governo della società, favorendo l’inserimento di nuovi sistemi gestionali e nuove figure professionali capaci di assolvere al compito assegnato in questo momento particolarmente delicato per la società». Bando ai compromessi, sull’esperienza e alla luce dell’elezione della nuova amministrazione cittadina: «Sarebbe per noi intollerabile e ingiustificabile scendere a compromessi con accordi che trapelano dai giornali e che sanno molto di “politichese” e manuale Cencelli e poco di una reale volontà di affrontare con fermezza le problematiche e le sfide presenti e future di un ente fondamentale come è il Ruzzo – aggiunge la nota -».
La scelta dirompente ‘consigliata’ dal maggior azionista del consorzio della Ruzzo Reti, è dunque un avviso pubblico selettivo: «Apriamo da subito, allora, l’analisi delle condizioni in cui versa la Ruzzo SPA, individuiamo le azioni da intraprendere e assumiamo le decisioni che ci competono, con trasparenza e scelte chiare e misurabili, per tornare a fare di tale azienda non solo una società attiva ed efficace ma anche una impresa che risponda alle importanti e ineludibili attese dei cittadini».